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Come anticipavamo ieri sembra proprio che una delle tendenze che a Venezia sta caratterizzando i lavori di molti registi italiani, da Muccino a Piccioni, sia quella di rincorrere i palpiti dalla giovinezza. Non si capisce bene se per una certa inclinazione al recupero di un’età complessa ma piena di nostalgie incurabili o per delle più banali ragioni legate al box office, avendo capito che i ragazzi sono ormai dei fruitori non trascurabili per fare di un film un blockbuster. In questa ricerca del nuovo faro della cultura iconica post adolescenziale è arrivato ieri tra reazioni opposte, il film Piuma. La pellicola di Roan Johnson, che sarà nostro gradito ospite nello studio con Alberto Crespi e Steve Della Casa, è una delle tre italiane in concorso. Il film ruota intorno alla diciottenne Cate, una Juno all’italiana, interpretata da Blu Yoshimi che, l’anno della maturità, aspetta un figlio dal fidanzatino ribelle Ferro (Brando Pacitto, l’interprete della serie Braccialetti Rossi che a Venezia è il trait d’union tra Piuma e L’estate addosso di Muccino di cui è protagonista). A seguire parleremo con Michele Santoro del suo Robinù. L’intenso documentario che verrà presentato domani mercoledì 7 settembre nella sezione Cinema nel Giardino. Il documentario ritrae i veri volti dei baby-boss della camorra, dei loro familiari devastati dal dolore. Il loro racconto è diretto e senza alcuna mediazione, il documentario porta per la prima volta sullo schermo la storia di un intero giovane popolo ridotto a carne da macello. Sotto gli occhi indifferenti delle istituzioni, quei ragazzi hanno evaso qualunque obbligo scolastico, non parlano italiano, hanno il fisico già devastato dalla droga, ed esprimono chiaramente sentimenti e passioni di una forza sconosciuta a quella parte di Paese definita “normale”. Subito dopo, il nostro studio ospiterà Francesco Munzi, il regista del fortunatissimo Anime Nere, che presenterà il suo Assalto al Cielo. Un documentario realizzato esclusivamente con materiale di archivio. Il film racconta la parabola di quei ragazzi che animarono le lotte politiche extraparlamentari negli anni compresi tra il 1967 e il 1977 e che tra slanci e sogni, ma anche tra violenze e delitti, inseguirono l’idea della rivoluzione, tentando, appunto, l’Assalto al cielo. Diviso in tre movimenti come fosse una partitura musicale, il film esprime il sentimento che oggi conserviamo di quegli anni, mescolando memoria personale, storia, spunti di riflessione e desiderio di trasfigurazione.L’ultimo incontro è con Fariborz Kamkari e Adriana Chiesa che hanno realizzato Acqua e Zucchero un racconto sul genio della fotografia Carlo Di Palma, che si trasforma subito in racconto sul cinema e sulla società. Nel documentario sono state raccolte le testimonianze storiche delle tante persone che lo hanno conosciuto: registi, colleghi, amici. Da Michelangelo Antonioni a Woody Allen, da Carlo Lizzani a Ettore Scola.
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