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TOMMASO NON CREDE SE NON VEDE...NUDO

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      Fa bene Kim Rossi Stuart a prendere le distanze, perlomeno autobiografiche, dal film Tommaso da lui diretto e interpretato e già passato fuori concorso a Venezia. Una giusta precauzione, la sua, perché il protagonista Tommaso non ne esce affatto bene dalla sua dichiarata passione per le donne. E’ solo un nevrotico. Certo “vede nudo” proprio come Nino Manfredi nel film di Dino Risi del 1969, e dice a Mario, suo psicanalista che vorrebbe averle tutte e prenderle per strada come un animale. Ma al nevrotico Tommaso, rispetto al quale certi personaggi di Moretti sembrano immuni da ogni tic, basta un particolare storto per mandare tutto a rotoli, Non solo. Nonostante la sua professione di attore, Tommaso è un uomo impacciato, infantile, isterico. Tutto parte con l’attore giovane, bello e troppo gentile che sta vivendo una lunga relazione con Chiara (Jasmine Trinca), che, molto saggiamente, a un certo punto lo lascia. Ora è finalmente libero di dare sfogo alla sua sfrenata voglia di sesso, ma la natura è quella che è. Si ritrova così sempre a ripetere lo stesso copione e, alla fine, la storia finisce. Insomma una coazione a ripetere anche quando incontra la mite Federica (Cristiana Capotondi) e poi la ruspante, ma molto concreta e davvero erotica, Sonia (Camilla Diana). Con fatica, interrogandosi su questo destino tanto legato alle donne quanto inevitabilmente destinato alla solitudine, Tommaso recupera finalmente quel bambino che c’è in lui e tutto, nel finale, scivola in quel sogno onirico che sogna di dirigere in un film. Tommaso ora è solo e non ha più scampo: deve affrontare quel momento del suo passato in cui tutto si è fermato. Il film è idealmente il sequel di Anche libero va bene, primo film del 2006 da regista di Kim Rossi Stuart, allora Tommaso, il protagonista, era bambino, oggi invece è diventato adulto, ma deve ancora fare i conti con il suo passato. A seguire si parla della copia restaurata di Tutti a casa, il capolavoro di Luigi Comencini, che proprio due domeniche fa abbiamo riascoltato nella rubrica Il Cinema alla Radio. Quando Luigi Comencini, uno dei grandi maestri della commedia all’italiana di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, realizzò il film Tutti a casa, era il 1960 e l’Italia era in pieno boom economico. Il ricordo della guerra era lontano e quella del “regista dei bambini” fu una maniera per tornare a quel passato doloroso vissuto da molti italiani. Grazie alla Filmauro e alla CSC-Cineteca Nazionale di Roma, è stato possibile il restauro digitale della pellicola, effettuato a partire dai negativi originali messi a disposizione dalla stessa casa di produzione. A seguire l’omaggio a un altro film restaurato e presente a Venezia, il capolavoro di Luigi Zampa Processo alla Città che oltre a entrare nei procedimenti tecnici dell’operazione di recupero coinvolgerà in diretta una serie di magistrati che commenteranno l’azione storica e sociale del film di Zampa. Dopo i nostri maestri di cerimonie radiofoniche Steve Della Casa e Alberto Crespi commentano il film Jackie facendone ascoltare degli stralci ripresi dalla conferenza stampa tenuta dal regista Pablo Larraín e da Natalie Portman. Il film, uno dei più attesi al festival racconta i giorni vissuti dalla First lady immediatamente dopo l’assassinio del presidente Kennedy. La sua lotta contro il proprio trauma e il proprio dolore per riconquistare fiducia, consolare i figli e definire l’eredità storica del marito. A seguire una parentesi comica decisamente vintage con le pillole comiche dell’Istituto Luce. Tornando alla nostra di storia, ai nostri microfoni siederà Enrico Caria per parlare del suo L’uomo che non cambiò la storia presentato in collaborazione con le Giornate degli Autori - Venice Days. Il film documentario è liberamente ispirato al diario dell’archeologo e storico dell’arte Ranuccio Bianchi Bandinelli Il viaggio del Führer in Italia, e realizzato grazie alle immagini d’archivio dell’Istituto Luce. Questo documentario, L’uomo che non cambiò la storia, è il nuovo titolo presentato in collaborazione con le Giornate degli Autori – Venice Days. Nella pellicola si affronta il fatto poco conosciuto che coinvolse lo storico d’arte costretto a far da guida a Hitler e Mussolini e sul suo progetto di organizzare un attentato per togliere di mezzo gli ingombranti dittatori. Enrico Caria ricostruisce con ironia e precisione documentale l’incredibile vicenda, che suscita ancora oggi interrogativi di grande attualità”.

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      Riduci
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